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...E SE QUESTO NON E’ AMORE...

...THE LONELY TRIP...IL MIO DODICESIMO E PIU’ LUNGO ON THE ROAD IN USA NELLE TERRE PIU’ SELVAGGE E SPETTACOLARI DEGLI STATI UNITI!

10.300 KM PARTENDO DA CHICAGO, PASSANDO PER IL WISCONSIN E PER IL MINNESOTA HO ATTRAVERSATO L’AMERICA IN QUESTO COAST TO COAST TRA I PARCHI PIU’ WILD DELLO UTAH E TRA LE SOLITARIE VALLATE DEL NEVADA IN CERCA DEGLI SPETTACOLI NATURALI PIU’ BIZZARRI.

COME SEMPRE UN COAST TO COAST DA SOGNO!! IL MIO PRIMO ON THE ROAD IN CUI SARO’ SOLO IO E GLI STATI UNITI!


ITINERARIO:

1:   CHICAGO (Illinois)

2:   MILWAUKEE (Wisconsin)   

3:   MINNEAPOLIS (Minnesota)

4:   THEODORE ROOSVELT NATIONAL PARK       (North Dakota)

5:   CUSTER NATIONAL PARK (South Dakota)

6:   CASPER - FLAMING GORGE NRA (Wyoming)

7:   FANTASY CANYON (Utah)

8:   SALT LAKE CITY (Utah)

9:   ZEBRA SLOT CANYON (UTAH)

10:  HOLE IN THE ROCK ROAD (Utah)

11:  LOWER CALF CREEK FALLS (Utah)

12:  KODACHROME BASIN STATE PARK (Utah)

13: BRYCE CANYON (Utah)

14: TOADSTOOL HOODOS (Utah)

15: COYOTE BUTTES SOUTH (Utah-Arizona)

16: ZION NATIONAL PARK (Utah)

17: KOLOB CANYON (Utah)

18: CATHEDRAL GORGE SP (Utah)

19: CEDAR BREAKS NM (Utah)

20: GREAT BASIN NATIONAL PARK (Utah)

21: HWY 50 THE LONELIEST ROAD IN AMERICA:       EUREKA, AUSTIN, FALLON (Nevada)

22: RENO (Nevada)

23: FLY GEYSER (Nevada)

24: LASSEN VOLCANIC NAT. PARK (California)

25: MONO LAKE (California)

26: LAS VEGAS (Nevada)

27: VALLEY OF FIRE (Nevada)

26: LOS ANGELES (California)

12 comincia ad essere un numero importante…in questi 12 viaggi in USA ne ho visti di posti meravigliosi e quest’anno ho deciso di cercare i posti più nascosti e selvaggi. Una novità e che ho deciso di affrontare questo viaggio da solo per la prima volta e non mi sono pentito è stato un viaggio bellissimo dove ho assaporato ogni piccola sfumatura che questi paesaggi fantastici hanno da offrire! Quindi quello che posso consigliare a chi non trova un compagno di viaggio per gli USA e quello di partire e non rinunciare a una vacanza del genere solo perché gli amici o non hanno i soldi per partire o preferiscono stare sdraiati al mare senza far niente, partite e non ve ne pentirete!

Cominciamo questo diario con un po’ di numeri: 28 giorni, 34 tappe, 9 stati e 6.400 miglia on the road!!!


CHICAGO – Illinois 20/07

Ed eccomi atterrato in una delle mie città preferite: Chicago! Giusto il tempo per un giro sul loop della città, sui canali, una specchiata dentro “the bean” e uno splendido panorama dall’alto dell’ Hancock tower. Il giorno dopo comincerà l’on the road di quest’anno.


MILWAUKEE – Wisconsin 21/07

Si parte…il coast to coast di quest’anno ha inizio!! Arrivo in meno di un’ora da Chicago a Milwaukee…è domenica e il centro città è deserto…cosa fare? Naturalmente un giro sulla riverwalk e uno scatto vicino alla statua del mitico Fonzie e poi non può mancare un giro nel quartiere delle birra dove c’è anche la fabbrica della Miller e per finire un bel gelato da “Arnold’s” sì il famoso locale che è stato utilizzato nelle serie “Happy days”…naturalmente nella serie l’interno è completamente ricostruito in studio mentre nella realtà il locale si chiama “Leon’s” ed è una sorta di drive-in dove fanno un ottimo semifreddo che mi sono gustato volentieri vista la giornata calda!

Dopo essermi rigenerato il viaggio prosegue fino a Minneapolis…


MINNEAPOLIS – Minnesota 22/07

Sveglia presto…questa mattina si comincia prima con un giro a Saint Paul (città limitrofa) e poi un giro sulla via principale di Minneapolis. Questa città si può visitare in due modi: Il primo girando tranquillamente nella via principale che pullula di negozi e bar, il secondo è lo skywalk…si perché tutti i grattacieli di Minneapolis sono collegati tra loro da queste passerelle e visto il caldo la seconda soluzione è quella più consona. Minneapolis non ha molto da offrire ha appunto questa via principale e poi io sono salito sul grattacielo più storico della città la  “Foshay tower” 136 metri d’altezza dove si può vedere bene lo skyline della città. Ma a Minneapolis c’è anche da visitare lo Sculpture Garden con il suo grande cucchiaio (simbolo della città) e non si può non fare un salto nel più grande centro commerciale degli Stati Uniti: la “Mall of America”. Appena entrati munitevi di mappa perché è una vera e propria città dello shopping tax free!!!

Praticamente ogni piano (dei 4) è un centro commerciale con al centro un vero e proprio luna park con montagne russe e attrazioni di ogni genere e pericolosità. Insomma una giornata è sufficiente per visitare bene Minneapolis e per concedersi “qualche” acquisto.


FARGO / BISMARCK – North Dakota 23/07

Oggi il viaggio è lungo attraverso il North Dakota per arrivare a Bismarck e per poi poter visitare i Theodore Roosvelt NP. Sosta intermedia nella cittadina di Fargo dove è stato girato l’omonimo film poliziesco. La cittadina è ben tenuta e si comincia a respirare l’aria di West anche se ancora mi trova nel Midwest USA. Un giretto nella via principale, pranzo e il viaggio ricomincia tra le praterie del North Dakota verso Bismarck dove alloggerò per la notte.


THEODORE ROOSVELT NATIONAL PARK – North Dakota 24/7

Quando ho inserito questo parco nell’itinerario ero molto combattuto se ne sarebbe valsa la pena e così è stato. Il parco è molto carino…lunghe praterie abitate da tanti simpatici (e rumorosi) praire dogs e bisonti si alternano a Badlands colorate abitate da molta wildlife. Il parco non è molto frequentato e forse è anche per questo che ho visto tanta wildlife: praire dogs, bisonti, uccelli di tutti i colori e un sacco di stupendi cavalli selvaggi che correvano in queste praterie o che si arrampicavano sulle badlands. Veramente qui si prova la sensazione di essere pienamente immersi nella natura…e uscendo dal parco non dimenticatevi di fare un giro nella pittoresca cittadina di Medora dove il west è di casa! Si può anche pernottare a Medora ma i prezzi sono eccessivi e quindi decido di fermarmi a un’ora di strada a Bowman e l’indomani ripartire per Rapid City.


RAPID CITY – South Dakota 25/07

Rapid city è la porta per la visita a molti parchi nei dintorni: Il Monte Rushmore dove ci sono le facce dei 4 presidenti scolpite nella roccia, il Badlands National Park ricco di queste badlands cromatiche e poi il Custer State park. Visto che negli anni precedenti ho già visitato i primi due questa volta mi dedico al Custer State Park.

Questo parco immerso nel verde è il vero e proprio gioiellino delle Black Hills e girarlo è veramente molto rilassante. Si comincia con il wildlife loop è la wildlife qui non manca! Neanche faccio in tempo a entrare nel parco che il visitor center e tutte le strade limitrofe sono invase da una mandria di bufali che bloccano tutto il traffico circostante e non si fanno minimamente problemi ad avvicinarsi minacciosamente alle auto tanto che più volte ho dovuto fare retromarcia per evitare danni all’auto essendo i bufali animali molto imprevedibili. Riuscito a schivare tutti i bufali comincio il mio wildlife loop e dopo poco sono costretto a fermarmi nuovamente per due Deer che hanno deciso di scornarsi proprio in mezzo alla strada, bello spettacolo della natura! (anche se io avevo sempre un po’ di timore per l’auto a noleggio) e proseguendo un altro spettacolo lo offrono degli asini selvaggi che si avvicinano in cerca di cibo. Ma il Custer non è solo wildlife, la zona nord è composto di strane formazioni rocciose le needles appunto che sembrano delle mani e delle dita giganti che escono fuori dal terreno, tutta la scenic drive è alternata da tunnel (a senso unico alternato) che passano tra queste dita…veramente scenografico!!! La zona nord del parco ne è piena fino ad arrivare al paradisiaco Sylvan Lake dove i needles ci si rispecchiano con lo sfondo imponente delle Black Hills. Bello…il Custer state park è stata proprio una bella scoperta! Volendo si può proseguire in un’altra strada piena di tunnel verso est che porta direttamente al Mounth Rushmore, io l’ho fatta fino a Keystone cittadina western alle porte del Mounth Rushmore…le facce dei presidenti avrei voluto rivederle la mattina dopo con le luci dell’alba ma purtroppo non ci sono riuscito causa temporali notturni. In serata arrivo a Rapid City dove c’è in corso una fiera di paese che mi fa impazzire per trovare un posto auto per andare a cena nel mio locale preferito della città il Firehouse Brewing dove mangerò un hamburger di bufalo spaziale! Uscito dal ristorante (circa le 10 di sera) purtroppo vedo che la festa di paese e il concerto sono già finiti quindi faccio ancora un giro per le vie del centro cittadino e mi ritiro nel mio hotel visto che è stata una giornata intensa e l’indomani ho parecchie miglia verso il Wyoming.


CASPER – Wyoming 26/07

A Casper non c’è praticamente nulla infatti l’ho inserita solo come tappa tecnica (così la chiamo io) cioè tappa intermedia per arrivare nello Utah. Il pomeriggio dopo un breve giro nel centro cittadino lo dedico a un po’ di relax in piscina e di shopping in un conveniente mall nelle vicinanze.


VERNAL – Utah 27/07

Oggi la giornata comincia con la visita al Fantasy canyon peccato che però il tempo non è dei migliori e comincia a piovere e sono un po’ preoccupato perché mi attende una sterrata argillosa e con l’attraversamento di parecchi wash che con la pioggia possono diventare pericolo di flash flood. Mi informo presso il BLM di Vernal ma scopro che il week-end sono chiusi quindi armato di coraggio e prima che la situazione peggiori mi lancio sulla ut-45 in direzione Fantasy canyon, lo sterrato sembra stabile quindi mi addentro e dopo poco sono davanti a questa meraviglia della natura. Ci sono solo io nel parco e il cielo mi concede il tempo giusto per girarlo tranquillamente prima di cominciare a piovere. E’ veramente spettacolare vedere queste vere e proprie sculture della natura e attraversare questo labirinto di rocce levigate perfettamente. Giusto il tempo di godermi il parco e comincia a piovere e il terreno comincia a smollarsi quindi meglio riprendere auto e abbandonare questo paesaggio lunare. Il giorno successivo prima della partenza grazie al consiglio di due ragazzi conosciuti a colazione  faccio un salto a Dinosaurland e a Red fleet state park con un trail che secondo i ritrovamenti di ossa da parte degli studiosi ripercorre le orme lasciate dai dinosauri milioni di anni fa.


SALT LAKE CITY – Utah 28/7

Oggi viaggio lungo e pomeriggio dedicato alla visita della città di Salt Lake city e al great salt lake. La città si gira comodamente in poco tempo percorrendo la main street fino ad arrivare a Temple square. Praticamente i mormoni hanno costruito più che altro chiese in questa città dove è presente anche l’università più grossa dello Utah.


ESCALANTE – Utah 29-30/07

Ricomincia l’avventura…quella vera! Quest’anno nei dintorni sta girando una perturbazione che nei giorni precedenti ha creato non pochi disastri e flash flood in tutta l’area dello Utah e Arizona quindi meglio informarsi al BLM (Bureau of Land Management) delle condizioni delle varie strade sterrate e soprattutto degli slot canyon per evitare di essere sorpresi, e spazzati via, da violenti flash flood. Il BLM mi da il via libera per percorrere la “Hole in the rock road” e quindi prima meta della giornata è l’hike e il canyoning verso lo zebra slot canyon. E allora via a saltellare tra sassi e sabbia sullo sterrato, parcheggio l’auto lungo la hole in rock road e mi accorgo di essere l’unico oggi ad affrontare questo hike…armato di gps parto alla ricerca di Zebra slot canyon, dopo circa 2 ore di camminata faccio un po’ fatica a trovare l’ingresso dello slot tra le rocce, ma mi volto e mi accorgo di non essere il solo a cercare lo zebra infatti intravedo in lontananza due persone (che scopro poi essere due tedeschi) con cui condividerò il resto dell’escursione e del pomeriggio. Con la cooperazione di tutti e tre riusciamo finalmente ad entrare nello slot canyon ma una sorpresa ci attende…lo slot è completamente allagato allora ci togliamo le scarpe e decidiamo di proseguire tra la melma e l’acqua fino a che ci rendiamo conto che l’acqua è troppo profonda e che l’unico modo sarebbe andarci a nuoto, quindi decidiamo che per oggi può bastare così anche se non siamo arrivati fino in fondo allo slot siamo comunque riusciti a vedere la meraviglia di questo luogo e ritornando verso l’auto scopriamo tanti altri punti stupendi nell’area circostante. Tornati sulla hole in the rock ci rechiamo verso il Devil’s garden…bellissime sculture della natura si ergono davanti a noi imponenti più che mai…è l’ora di salutare i miei nuovi amici, le nostre strade si dividono… nel pomeriggio decido che ho ancora le forze per affrontare i 5 km verso le lower creek falls… quindi via giù nella scenografica ut-12 fino a all’inizio dell’hike. Sono le 5 del pomeriggio e questa effettivamente è l’ora ideale per fare questo trail…il sole è meno forte e si fa meno fatica. Dopo più di un’ora di cammino si apre davanti a me uno spettacolo meraviglioso… le lower creek falls questa cascata multicromatica è veramente bella! Mi riposo e rinfresco un po’ ai piedi della cascata e riprendo il cammino verso l’auto prima che il sole scenda, la sera tornato ad Escalante racconto le mie avventure alla signore dell’outfitter che mi da tanti altri suggerimenti di bellissimi ed inesplorati slot canyon nella zona…altro motivo per tornare tra queste splendide montagne rosse!


KODACROME BASIN STATE PARK - Utah 31/07

L’obbiettivo di oggi era quello di visitare il Kodacrome basin state park e poi lanciarsi per il meraviglioso sterrato della Cottonwood canyon road, ma purtroppo I ranger della BLM mi comunicano che a causa delle piogge degli scorsi giorni la strada è impraticabile anche da un SUV e quindi devo rinunciare alla Cottonwood canyon road, al Grosvenor arch e alle Yellow rock in programma. Vorrà dire che dovrò riprogrammare questa visita nei miei prossimi viaggi in USA. Quindi visita al solo Kodacrome con trail al Shakespeare arch e all Angel’s palace trail per gustarmi la varietà cromatica delle rocce di questo piccolo parco. Alla fine della visita non potendo proseguire per la Cottonwood faccio macia indietro e vado verso il Bryce Canyon ma durante la strada scorgo un trail molto scenografico subito dopo il Red rock canyon verso le Mossy cave e visto che ho del tempo in più decido di farlo e le meraviglie che mi circondano cominciano ad aprirmi la vista sullo spettacolo del bryce dove in serata mi attende il tramonto nello splendido anfiteatro naturale!


BRYCE CANYON – Utah 01/08

Oggi ho in testa di fare il percorso più lungo del parco, quello che mi permetterà di vedere tutto ma proprio tutto del Bryce… il figure 8! Come dice il nome è un trail di circa 12 km che sale e scende vertiginosamente nel canyon tra le meraviglie del parco unendo tutti i trail del parco e cioè partendo da Sunset point e quindi dal Navajo trail passando per Wall street si congiunge con il Pekaboo trail e infine risale per il queen’s garden per poi uscire dal sunrise point e tornare al punto di partenza. Devo dire che questo trail è molto faticoso perché è un continuo salire e scendere e porta via circa 4 ore per poterlo completare, ma lo spettacolo appaga tutta la fatica…e proprio nell’incrocio tra il navajo e il pekaboo ho un incontro che in tutti questi anni di vacanze tra i parchi USA mi aspettavo ma fino ad ora è stato per fortuna sempre rimandato…sulla mia strada si piazza un’esemplare enorme di serpente a sonagli!!! Al momento era tranquillo dietro un tronco e non era in posizione di difesa con il sonaglio alzato, ma dopo avergli scattato qualche foto meglio girare alla larga, visto che sono degli ottimi saltatoti non si sa mai!! Il resto della giornata la passo tra i vari view point del parco ma la stanchezza dopo il figure 8 è tanta, le gambe non reggono più e dopo un pic-nic nel parco decido che può bastare…ho visto proprio tutto del Bryce!!!


TOADSTOOL HOODOS – Utah 02/08

Oggi “on the road” verso Kanab con una sosta e visita ai toadstool hoods che sono strane formazioni rocciose a forma di funghi di vari colori e dimensione. Il parco si trova a metà strada tra Page e Kanab, si parcheggia auto e poi c’è da fare un sentiero di circa 2,5 km lungo il corso di un wash asciutto sotto il sole e senza alcun tipo di riparo verso le formazioni rocciose. Appena arrivato il paesaggio è veramente lunare…rocce bianche come il latte si alternano a rocce rosse come il fuoco e anche gli stessi hoodos hanno magari il tronco rosso e il cappello bianco e viceversa… girando l’intera area se ne trovano parecchi di hoodos ed è divertente guardare come la natura giochi con la varietà di colori e misure. L’unica nota negativa è che siamo in pieno deserto e il caldo comincia a farsi sentire poi camminando su rocce bianche c’è pure il riflesso del sole che non aiuta, quindi dopo circa due ore a gironzolare decido che è l’ora di tornare alla macchina. Visto il caldo mi prendo il resto della giornata per un po’ di relax in piscina a kanab anche perché l’indomani sveglia alla 4 perché mi attende l’escursione dentro il Paria canyon al Coyote Buttes South e visto che in questo periodo dell’anno fa molto caldo bisogna partire alle prime luci dell’alba quando il clima è ancora fresco.


COYOTE BUTTES SOUTH – Utah/Arizona 03/08

Premessa: Non fate questa escursione da soli, a Kanab o Page ci sono parecchie guide disposte ad accompagnarvi. Per quanto riguarda the wave (fatto nel 2011) che sarebbe la parte North dopo uno sterrato (per niente facile) si parcheggia auto e con un gps e un po’ di esperienza ci si arriva (naturalmente dopo aver vinto la lotteria 3 mesi prima per ottenere i permessi per entrarci), in questo caso per Coyote Buttes South (sempre dopo aver ottenuto permessi tre mesi prima) non ci si può assolutamente arrivare con la propria auto e nemmeno con un SUV! L’unico modo è o farsi accompagnare da una guida o avere un 4x4, però anche avendo un 4x4 bisogna avere molta esperienza di guida su sabbia e rocce e sapere come togliersi dai guai in caso di insabbiamento anche perché dall’inizio dello sterrato all’arrivo ci vuole circa un’ora e trenta di guida off road!!! Quindi sconsiglio vivamente di farlo da soli! Quindi partenza di notte in mezzo al deserto con animali di ogni tipo che mi tagliano la strada ed è uno schivare unico, però cominciano le prime luci dell’alba sul deserto e lo spettacolo appaga la levataccia! Verso le 6 parto con la Jeep della guida e arriveremo a coyote buttes south verso le 8 del mattino, l’aria è ancora fresca e il trail di circa 30 minuti (tutto sullo sabbia) risulta meno pesante. Il coyote buttes south essendo nella stessa zona ricorda molto il paesaggio di the wave anche se alla fine diverso e spettacolare a modo suo. Girovagando tra le formazioni c’è anche qui una piccola wave che ti ricorda che alla fine the wave non è poi così distante. Anche questa è un area molto delicata e fragile e quindi capisco perché la BLM conceda solo 10 permessi al giorno per esplorare l’area! Però oggi non si vedono altre persone chissà dove sono finiti gli altri 9!!!  Avendo piovuto nei giorni precedenti la guida mi fa notare che sono molto fortunato (e che è fortunato anche lui ad avermi accompagnato) perché è difficile trovare in questo periodo pozze d’acqua che mi permettono di fare delle foto stupende con splendidi reflection! Infatti anche lui ne approfitta per fare qualche scatto. Finito il giro pic-nic e la guida mi riaccompagna al punto di partenza…sono già le ore 1:00 pm il tempo vola! Mancia e saluto la simpatica guida che mi ha accompagnato in questa avventura promettendogli che sarei tornato nei prossimi anni per vedere la terza meraviglia della zona “White pocket” ancora più a sud!


ZION NATIONAL PARK – Utah 4/08

Oggi mi attende un’altra escursione impegnativa: scalare l’Angels landing dello Zion!

Lo Zion è un parco che mi affascina sempre, è un parco che lo si apprezza solo se si è decisivi ad addentrarsi a piedi tra le sue meraviglie, negli anni passati per questioni di tempo non sono mai riuscito a fare trail in questo parco anche perché sono tutti molto impegnativi, ma quello che dico sempre io è che UN PARCO LO SI APPREZZA MOLTO DI PIU’ FACENDO I VARI TRAIL E NON DAI SOLI VIEWPOINT CHE DANNO SOLAMENTE UN ASSAGGIO DELLA NATURA INCONTAMINATA DEL PARCO.

Tornando all’Angels landing parcheggio auto al visitor center e prendo lo shuttle che mi porterà all’inizio del trail (sono poche le zone dello Zion che si possono raggiungere in auto, ma c’è appunto un sistema ottimo di shuttle per raggiungere tutti i vari punti) il cartello all’inizio del trail non è di buon auspicio che ricorda di stare molto attenti all’ultimo miglio che è un vero hike con tanto di catene e che dal 2004 ad oggi 6 persone hanno perso la vita precipitando dalla montagna. Il percorso è un loop di circa 3 miglia a salire e quindi 3 a scendere, comincia con una salita ripidissima seguita da tornanti ripidissimi per poi arrivare alla parte più avventurosa del trail: scalare la vetta della montagna! Con l’ausilio di catene sembra più difficile a vedersi che a farsi, ma se soffrite di vertigini lo sconsiglio perché spesso e volentieri si passa in alcuni punti strettissimi con precipizio sia sulla destra che sulla sinistra e lo spazio sufficiente per appoggiare solo i piedi, infatti spesso ci si deve fermare per far passare anche la gente che scende e questo hike è molto frequentato! Quando sono arrivato sulla vetta però la vista a 1800 metri dall’alto è uno spettacolo indescrivibile che nessuna foto o video potrà mai dargli il giusto valore. Dopo essere stato circa mezzora li seduto ad ammirare il panorama è ora di scendere e la discesa si presenta più facile di quanto avrei mai immaginato anche se in alcuni punti si è costretti a scende con il sedere visto che le catene non sono più tanto di ausilio. Arrivato a valle mi volto per riguardare l’impresa appena compiuta e anche se sono stravolto è stata un’esperienza che non dimenticherò mai! Lo Zion ha ancora tante altre escursioni belle da fare come “the subway” o “the narrow” però bisogna essere disposti a bagnarsi per attraversare fiumi e a volte nuotare…questo un po’ mi frena…magari un’altra volta…


CATHEDRAL GORGE SP & CEDAR BREAKS NM – Utah 05/08

Oggi mattinata dedicata alla visita di Cathedral Gorge State Park che si gira velocemente, in realtà non c’è molto da vedere in questo parco…si può parcheggiare l’auto e fare un breve trail per entrare nelle cave che sarebbero una sorta di slot canyon, oltre questo il parco non ha molto da offrire. Pomeriggio dedicato invece alla visita del Cedar breaks National Monument…praticamente una sorta di piccolo di Bryce Canyon ma con dei colori fantastici! Il parco si visita dai vari view point dove si può apprezzare lo stupendo anfiteatro alternato da una gradazione e varietà di colori impressionante. Dal rosso fuoco al giallo al bianco…lo consiglio vivamente questo parco che non porta via più di un’ora per la visita…oltre a questo confronto al caldo di Cedar City qui si sta anche freschi quindi ne approfitto visto che da domani mi aspetta la traversata nel deserto della HWY 50 la strada più solitaria degli Stati Uniti!


HWY 50 “the loneliest road in America” – Nevada 6-7/08

Via verso la Hwy50 imboccando questa strada desertica dove veramente non c’è proprio nulla tranne le piccole cittadine che si incontrano per strada. Prima tappa il Great Basin State Park dove decido di fare il trail per i Bristlecone pine che sarebbero alberi antichissimi e coloratissimi che hanno resistito a tutte le intemperie e superano i 5.000 anni di età! Sembrano quasi finti questi alberi e i colori blu e rosso in essi contenuti sembrano pitturati da qualcuno e non opera della natura che come sempre stupisce!

Finito il trail il viaggio prosegue sulla hwy50 prossima tappa Ely dove ritiro anche la guida di sopravvivenza che contiene una cartolina da far timbrare dalle varie cittadine sulla strada per poter poi ottenere il certificato firmato dal governatore per essere sopravvissuti alla hwy50.

Una volta che si hanno almeno 5 timbri si può spedire e attendere che arrivi a casa. Miglia e miglia di strada solitaria dove solo il deserto fa da padrone mi conducono alle cittadine di Eureka, Austin, Fallon e Ferney alla ricerca dei timbri sulla mia cartolina, perché per il resto sono tutte cittadine molto piccole con poco da offrire. Finito il percorso ancora 1 ora di auto mi porta verso la civiltà… a Reno.


RENO – Nevada 7/08

Devo ammettere che mi aspettavo un po’ di più da Reno, praticamente è una Las Vegas in miniatura si perché i casinò sono pochi e molto più piccoli di quelli di Las Vegas. Reno è composta da una via principale che è molto corta e dove anche la maggior parte dei negozi sono chiusi ed oltre a questa e ai 4 casinò presenti non c'è più nulla. Pensare che qui a Reno è sorto il primo casinò nel Nevada quando fu reso legale il gioco d’azzardo.


LASSEN VOLCANIC NATIONAL PARK – California 8/08

Oggi partenza per un parco poco conosciuto perché situato in una zona remota della California…il Lassen Volcanic assomiglia un po’ a un piccolo Yellowstone e a meno che non arriviate dall’Oregon bisogna andarci apposta perché non è vicino a nessuna attrazione turistica di grande massa. Appena entro nel parco il Ranger mi fa notare che non se ne vedono molti di Italiani in questo parco e da quando lavora lui qui sono il primo che vede, bene…è sempre bello scoprire parchi nuovi! Il parco essendo piccolo si visita in qualche ora e praticamente solo tramite trail. Ci sono appunto diversi trail che partono dai vari laghi situati in mezzo al parco che portano alla visita del paesaggio vulcanico e dei vari geyser naturali. Il trail più frequentato e che consiglio è quello di Bumpass Hell…3 miglia roundtrip che si fanno comodamente in circa 2 ore. Si inizia con una camminata tra i boschi e il panorama mozzafiato sulle montagne circostanti fino a quando l’odore di zolfo si fa talmente forte, questo vuol dire che la meta è vicina…e poi si arriva in questa distesa lunare dai mille colori con geyser e natural pool che si esplora grazie all’ausilio di passerelle in legno un po’ come a Yellowstone appunto.


FLY GEYSER – Nevada 09/08

Oggi il tragitto in auto è lunghissimo…fino all’ultimo sono stato indeciso se valeva la pena fare questa tappa nel black desert verso il fly geyser rischiando poi di rimanere a bocca asciutta, ma come sempre la voglia di esplorare nuove meraviglie in terra Americana mi ha spinto a rischiare!

Dopo più di 5 ore di strada in mezzo al nulla dove avrò incrociato una cittadina ogni circa 2 ore di strada e 1 macchina all’ora arrivo alla “cittadina” di Gerlach in mezzo al deserto e al nulla. Da lì ancora circa 30 miglia per trovare il fly ranch e il geyser…qui però devo fare delle raccomandazioni perché il fly geyser è situato in un ranch privato. Avevo letto su National Geographic, su Focus e su Viaggiando che il geyser si poteva vedere anche dalla strada, ma questo è assolutamente errato perché dalla strada si vede un puntino fumate quasi irriconoscibile, solo con un binocolo si riesce a vedere.

Arrivato davanti al cancello numerosi cartelli ricordano che è proprietà privata e quindi invalicabile e con la presenza di custode 24 ore su 24. Visto tutta la strada fatta non volevo tornare senza aver visto nulla e così provo ad entrare con la macchina per chiedere informazioni alla guardia se fosse possibile chiedere l’autorizzazione al proprietario del ranch, ma la guardia mi rispedisce immediatamente fuori! Dopo aver provato a girare invano nei dintorni alla ricerca di una visuale dalla strada ci riprovo, questa volta parcheggio auto fuori dal cancello e provo ad entrare a piedi andando a parlare con la guardia e pregandolo in 4 lingue di lasciarmi solo 5 minuti per fare una foto…dopo un po’ di tira e molla mi concede il permesso di avvicinarmi per fare una foto rapidissima e quindi di corsa a piedi verso il geyser che sembrava più vicino visto dall’ingresso e invece anche correndo ci impiego 10 minuti per arrivarci davanti. Qualche veloce foto e nuovamente corsa verso l’uscita perché non volevo approfittare della gentilezza del custode, ma quando ero arrivato praticamente all’uscita incrocio un camion guidato da un familiare del proprietario che mi fa capire che i turisti non sono i benvenuti nel suo ranch bagnandomi il pezzo finale della strada e quindi costringendomi a fare gli ultimi 500 metri in mezzo al fango…come si suol dire “il gioco ne vale la candela”! All’uscita ringrazio il gentile custode che nel frattempo si era preso una sgridata per avermi fatto entrare…è veramente un peccato che una meraviglia così venga tenuta nascosta! So che al proprietario è stato più volte offerto denaro per trasformare la zona in National Monument ed aprirla ai turisti ma non ha mai voluto sapere di vendere e pensare che la storia del fly geyser è molto singolare perché nato artificialmente la natura poi ha preso il sopravvento: Furono proprio loro - o meglio, i loro bisnonni - a far trivellare il suolo quasi un secolo fa, alla ricerca di una fonte d’acqua. Durante gli scavi venne urtata per caso una sorgente geotermale che da quel momento si mise a zampillare tra le rocce.
Col tempo i massi sono stati "colonizzati" da speciali batteri resistenti alle alte temperature, responsabili di questa brillante colorazione. Ho letto che ci sono delle associazioni che stanno lavorando per rendere accessibile al pubblico il geyser e per convincere i proprietari a trasformarlo in monumento nazionale…vedremo magari in futuro se così sarà ci tornerò per visitarlo con più calma!


MONO LAKE – California 10/08

Il viaggio mi riporta in California alla visita di Mono Lake. Qui c’è un panorama mozzafiato…l’acqua limpida del lago alcalino che rispecchia queste strane formazioni calcaree con lo sfondo delle montagne Californiane. Qui regna la pace e la tranquillità…sulla riva del lago una distesa che a prima vista sembrano alghe si rivela invece uno sciame di mosche piccolissime le “mono” e da qui si capisce il perché è stato dato questo nome al lago. Si pensa che il lago si sia formato 760.000 anni fa, durante l'eruzione della Long Valley. L'attività vulcanica continua ancora nei pressi del lago Mono: l'eruzione più recente risale a 350 anni fa ed è avvenuta a Paoha Island, nel lago stesso.

Il tragitto è breve, il parco si visita tranquillamente in poco tempo ma se siete in questa zona lo consiglio vivamente!


VALLEY OF FIRE – Nevada 12/08

Il viaggio continua prima attraversando il deserto del Mojave e poi fino ad arrivare nella Sin city…Las Vegas! Ora mi attende la parte relax di questa vacanza ma il secondo giorno a Las Vegas decido di dedicarlo a una gita fuoriporta…alla stupenda Valley of fire! Questo parco lo avevo già “assaggiato” nel 2007 ma come dico sempre un parco non lo si vede mai bene se non ci si addentra di più e se non si percorrono i suoi maggiori sentieri. Anche per questo parco è così, infatti le formazioni e gli scenari più belli sono ben nascosti dai classici view-point. Io ho cominciato con il trail di White dome che , a parte il caldo torrido del Nevada, si è rilevato molto scenografico…qui le rocce assumono varietà di colori fantastici…dal rosso fuoco, al giallo canarino con sfumature rosa, grigie, bianco latte e molte altre combinazioni di colori e forme straordinarie (vedi foto). La zona più bella del parco a mio parere è proprio questa cioè la strada che porta dal visitor center al White dome perché qui c’è un’altra escursione che non è segnata sulle mappe, ma grazie alla dritta di un ranger del parco alla fine sono riuscito a trovare…sto parlando della “fire wave” come dice il nome questa onda bianca su queste rocce rosse è uno spettacolo indimenticabile! Infatti è diventato anche il simbolo del parco stesso…ne ho viste di cose meravigliose in questi dodici viaggi in USA ma questi spettacoli della natura riescono sempre a meravigliarmi.

Soddisfatto della mia giornata nell’ultimo parco di quest’anno torno a Las Vegas per un po’ di relax e divertimento.


LOS ANGELES – California 14-15/08

Ormai lo saprete…questa è una delle mie città preferite degli Stati Uniti e ogni volta che riesco la inserisco anche solo per uno o due giorni nei miei itinerari. Quest’anno oltre ai classici giri a Beverly Hills, Hollywood blvd ecc… mi sono arrampicato sulle colline di Hollywood fino ad arrivare proprio dietro l’insegna Hollywood. Naturalmente tutta recintata e piena di telecamere per evitare che chiunque possa arrivare a toccare la scritta, la passeggiata tutta in salita sembra più facile a vedersi che a farsi, però il panorama di LA che si vede poi arrivati alla vetta è impagabile! La sera mi attende aperitivo al Buena Ventura un grattacielo di downtown dove si ha un splendida vista sui grattacieli del centro e poi nel giorno successivo non può mancare la classica passeggiata in riva all’oceano per Venice e Santa Monica.


Purtroppo anche il mio dodicesimo “on the road” è terminato, quest’anno completamente diverso perché vissuto in solitaria, ma in America non si è mai soli perché ho conosciuto tantissime persone che hanno reso ancora più speciale questa esperienza. Il motto di tutti gli anni alla fine di questo diario è sempre lo stesso e cioè: Ci sono ancora tanti luoghi inesplorati e meravigliosi da vedere in USA, ancora tante sensazioni da provare, tante meraviglie da scoprire che solo un viaggio in America ti può dare. Il mio cuore è sempre lì in America e l’anno prossimo sicuramente tornare a battere più che mai!!!






Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma. Bruce Chatwin
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